Già me li vedo.
Sorridenti, anzi sghignazzanti guardarsi negli occhi e parlare per
ore, ore ed ore. Il loro idioma? Il paradisiaco: specie di esperanto
che lassù, nella Locanda degli Artisti Eterni, usano da quando
Michelangelo Merisi, al secolo il Caravaggio, cercava di spiegare
alcuni suoi trucchetti col pennello al nuovo arrivato francese Claude
Monet. Ma la coppia di personaggi a cui mi riferisco sono due
cantanti: e che cantanti! John Belushi, occhietti piccoli e vivaci,
ha appena invitato al suo tavolo “Big” Francesco Di Giacomo. “Non
mi rompete? Oh how I love this song of yours!”: così l'ex Blues
Brothers al nuovo amico italiano. Poi un fitto confabulare fra i due
che non possiamo intercettare per via del frastuono proveniente da un
tavolo vicino. Pensate un po', amici: sono Freak Antoni e Django
Reinhardt che si stanno massacrando i padiglioni auricolari a vicenda
con storie di vita vissuta! Non mi svegliate, ve ne prego …
Physicalgraffiati
martedì 4 marzo 2014
mercoledì 12 giugno 2013
TIME FLIES, IL TEMPO VOLA
Time flies, il tempo vola! Scorrono le immagini nitide a velocità della luce. La mia infanzia a Lauriano Po, primo avanposto del Monferrato astigiano? Il cielo terso che, i primi giorni di ottobre, si copriva di colpo del volo contemporaneo di centinaia, anzi di migliaia di rondini. Le mie passioni da adolescente? I libri, gli scherzi ai compagni e agl'insegnanti a scuola, il tennis, il Milan, il rock e una ragazzina dai capelli rossi. Quest'ultima solo Schultz in persona avrebbe potuto crearla meglio dell'originale: io, povero Charlie Brown italico, nemmeno il tempo di dichiararle il mio amore sulle note di Stairway to Heaven che ... puff: la settimana dopo avevano trasferito il padre negli States per lavoro!
Time flies, il tempo vola! Università mai digerita per la mia idiosincrasia verso gli esami, distrazioni e lavoretti part time, fughe all'inglese di qua e di là per lo stivale e ritorni all'ovile sempre più avvilenti. In un flash back rapido rapido tutto si risolverà in pochissimo tempo. Un lavoro stabile, la prima casa, Borgata Parella a un tiro di schioppo dalla Pellerina, l'incontro con Paola, la donna della mia vita: sto diventando normale, anche troppo! E infatti a fine secolo la ruota gira, apparentemente a mio sfavore: ma io non mi arrendo! Grazie alla mia Paola, colei che sa leggere in fondo al mio cuore con un semplice sguardo, ritrovo a fatica la fiducia in me stesso e alè: uno a zero, palla al centro e da Manchester sponda City giunge un invito che non si può rifiutare. Ma questa è storia recente e ...
Time flies, il tempo vola: come avete ragione, amici Porcupine Tree!
martedì 11 giugno 2013
PORTAMI AL GALLOWS POLE!
Hangman, hangman, hold it a little while,
Think I see my friends coming, Riding a many mile.
Friends, did you get some silver?
Did you get a little gold?
What did you bring me, my dear friends, To keep me from the Gallows Pole?
What did you bring me to keep me from the Gallows Pole?
I couldn't get no silver, I couldn't get no gold,
You know that we're too damn poor to keep you from the Gallows Pole.
Hangman, hangman, hold it a little while,
I think I see my brother coming, riding a many mile.
Brother, did you get me some silver?
Did you get a little gold?
What did you bring me, my brother, to keep me from the Gallows Pole?
Brother, I brought you some silver,
I brought a little gold, I brought a little of everything
To keep you from the Gallows Pole.
Yes, I brought you to keep you from the Gallows Pole.
Hangman, hangman, turn your head awhile,
I think I see my sister coming, riding a many mile, mile, mile.
Sister, I implore you, take him by the hand,
Take him to some shady bower, save me from the wrath of this man,
Please take him, save me from the wrath of this man, man.
Hangman, hangman, upon your face a smile,
Pray tell me that I'm free to ride,
Ride for many mile, mile, mile.
Oh, yes, you got a fine sister, She warmed my blood from cold,
Brought my blood to boiling hot To keep you from the Gallows Pole,
Your brother brought me silver, Your sister warmed my soul,
But now I laugh and pull so hard And see you swinging on the Gallows Pole
Swingin' on the gallows pole!
E un giorno Dio creò i Led Zeppelin! Questa è un'antica canzone folk che si dice fosse cantata dai Pilgrim Fathers in rotta verso l'America: cos'è Gallows Pole? Una contrada dello Staffordshire da cui proviene la band inglese del rock simbolo dell'Inghilterra del XX secolo o invece la garrota con cui venivano giustiziati i delinquenti comuni e, qualche volta, gl'innocenti che davano troppo fastidio?
MOSS SIDE E MAINE ROAD: LA MANCHESTER CHE NON C'E' PIU'!
Moss side, Manchester, Lancashire, anno 1923. Nasce
Maine Road, la Wembley del Nord che ospiterà per ben ottanta anni le
gare interne del Manchester City Football Club. Ottanta anni: ma ci
pensate? In questo quartiere popolare decine di migliaia di Citizens e
di tifosi delle squadre rivali si sono accalcati ogni week-end con stadi
d'animo di volta in volta differenti. Moss side e Maine Road 1923-2003:
ottant'anni di successi e sconfitte del nostro club in skyblue.
Moss side ha visto di tutto. Da Tommy Johnson, forse il primo vero uomo-gol della nostra lunga storia, a Nicholas Anelka, geniale e discontinuo attaccante francese dell'ultimo periodo: quanti gol della Luna Blu nelle due porte del nostro tempio! Ma Moss side non ha vissuto solo di calcio. C'è stata una rivoluzione industriale con le sue molteplici conseguenze non sempre piacevoli per chi ci ha vissuto. Poi la seconda terribile guerra mondiale con gl'immani sacrifici chiesti alla popolazione: per cosa? Ma per sbattere in faccia al resto del mondo l'orgoglio di essere inglesi di fronte alla dittature e ai loro sporchi ricatti! Quindi un dopoguerra carico, qui più che altrove, di contraddizioni sociali. Nasce una sorta di ghetto, un po' fatiscente, che ospita famiglie di operai, piccoli impiegati, venditori ambulanti, disoccupati. Moss side, quasi per caso, diventa a cavallo fra i '60 e '70 il cuore dell'emigrazione di tanti coloured provenienti da ogni angolo dell'ex impero coloniale. Quanto sarà difficile l'integrazione con i vicini di casa? Che succede all'improvviso a Maine Road?
Dentro e fuori dallo stadio nascono Young Guvnors e Cool Cats. Sono band di teppistelli pronti a battersi con spranghe e coltelli. Tira una brutta aria segregazionista. A respirarla ci sono pure due fratelli musicisti rock, certi Noel e Liam Gallagher … ma questa è un'altra storia! Piano piano le comuni difficoltà di vecchi e nuovi abitanti fanno abbassare la guardia a chi vorrebbe stolidamente gettare benzina sul fuoco. Sarà il comune amore per il caro vecchio City ad abbattere quel muro. Saranno le gesta di Kinkladze e Benarbia, sarà soprattutto l'indimenticabile Marc Vivien Foe, idolo del Kippax scomparso prematuramente con la sua nazionale per via del cuore malato, a pacificare gli animi di vecchi e nuovi Mancunians. Maine Road infine cade, abbattuto nel nome del calcio moderno, ma resterà comunque nel cuore di ogni Citizen che si rispetti. City Til We Die!
Moss side ha visto di tutto. Da Tommy Johnson, forse il primo vero uomo-gol della nostra lunga storia, a Nicholas Anelka, geniale e discontinuo attaccante francese dell'ultimo periodo: quanti gol della Luna Blu nelle due porte del nostro tempio! Ma Moss side non ha vissuto solo di calcio. C'è stata una rivoluzione industriale con le sue molteplici conseguenze non sempre piacevoli per chi ci ha vissuto. Poi la seconda terribile guerra mondiale con gl'immani sacrifici chiesti alla popolazione: per cosa? Ma per sbattere in faccia al resto del mondo l'orgoglio di essere inglesi di fronte alla dittature e ai loro sporchi ricatti! Quindi un dopoguerra carico, qui più che altrove, di contraddizioni sociali. Nasce una sorta di ghetto, un po' fatiscente, che ospita famiglie di operai, piccoli impiegati, venditori ambulanti, disoccupati. Moss side, quasi per caso, diventa a cavallo fra i '60 e '70 il cuore dell'emigrazione di tanti coloured provenienti da ogni angolo dell'ex impero coloniale. Quanto sarà difficile l'integrazione con i vicini di casa? Che succede all'improvviso a Maine Road?
Dentro e fuori dallo stadio nascono Young Guvnors e Cool Cats. Sono band di teppistelli pronti a battersi con spranghe e coltelli. Tira una brutta aria segregazionista. A respirarla ci sono pure due fratelli musicisti rock, certi Noel e Liam Gallagher … ma questa è un'altra storia! Piano piano le comuni difficoltà di vecchi e nuovi abitanti fanno abbassare la guardia a chi vorrebbe stolidamente gettare benzina sul fuoco. Sarà il comune amore per il caro vecchio City ad abbattere quel muro. Saranno le gesta di Kinkladze e Benarbia, sarà soprattutto l'indimenticabile Marc Vivien Foe, idolo del Kippax scomparso prematuramente con la sua nazionale per via del cuore malato, a pacificare gli animi di vecchi e nuovi Mancunians. Maine Road infine cade, abbattuto nel nome del calcio moderno, ma resterà comunque nel cuore di ogni Citizen che si rispetti. City Til We Die!
O REY DEL SHOUT
Athletic Bilbao, 1911-1921. Il popolo basco tutto attorno al
proprio club, il più antico della Spagna, fondato da inglesi che a fine
Ottocento avevano investito cospicue risorse nel porto locale. A Bilbao
San Mamès, cattedrale di un calcio da pionieri, tra qualche giorno
chiuderà i battenti. Costruiranno un altro stadio modernissimo proprio
lì a due passi dal vecchio e glorioso impianto. Lì dove spiccò il volo
verso la gloria Rafael Moreno Aranzadi: un centravanti alto solo 154
centimetri capace però di realizzare 170 reti in 200 partite. Fu
soprannominato Pichichi perchè a quei tempi in attacco giocavano solo
quelli alti e grossi. Energumeni capaci di spaccarsi in due pur di
sopportare le randellate di difensori arcigni e senza scrupoli
dell'epoca. Rafael non batteva ciglio: le prendeva e le dava, veloce e
robusto in una maniera prodigiosa. Dicono avesse il pallone inchiodato
al piede, il piccolo Rafael. Dopo ogni gara amava andare nei locali da
ballo della sua città a strizzare l'occhio a qualche bella ragazza. Se
lo portò via all'improvviso, fra la costernazione di tutto il popolo
basco che stravedeva per lui, il tifo a soli 29 anni nel 1921. Un anno
dopo un famoso pittore, Aurelio Arteta, lo immortalò assieme a una certa
Avelina, al sua ultima inconsolabile fidanzata. Ragazzi, che quadro
stupendo! Nel 1929 Pichichi divenne un premio che il giornale sportivo
Marca attribuirà da lì in poi in tutte le edizioni della Liga spagnola
al più prolifico marcatore di ogni campionato. Chissà se ora "O rey del
shoot" e Avelina sorseggeranno languidi una sagardoa alla salute del
nuovo Pichichi Leo Messi?
Da "Il Guazzabuglio", rubrica bisettimanale di http://www.toronews.net
Da "Il Guazzabuglio", rubrica bisettimanale di http://www.toronews.net
L'ARGENTINA? E' MARECHAL!
Immaginate che Dante, Manzoni e De Amicis si siano fusi nella
stessa persona. Ebbene, amici miei, Leopoldo Marechal è per gli argentini quel
che appunto Dante, Manzoni e De Amicis sono per noi italiani: la memoria
storica di un popolo! Chi è Adan Buenosayres? Il giovanotto è
protagonista nella capitale dell'Argentina dov'è nato delle più
incredibili avventure che la fantasia può escogitare. Questo capolavoro
della letteratura argentina è stato colpevolmente ignorato nel mondo
intero per un solo motivo: è scritto nel patois argentino, il lunfardo,
che permetteva alla gente della nazione sudamericana di non farsi capire
dagli stranieri. Tradotto per la prima volta in italiano grazie alla
meritoria testardaggine della casa editrice Vallecchi Marechal distanzia
di anni luce, per capacità narrativa, inventiva e per temi proposti,
gli altri (presunti) grandi scrittori sudamericani. Persino Borges,
paragonato a lui, pecca per originalità e citazioni dotte. Adan ed i
suoi amici, descritti con una freschezza espressiva che ricorda da
vicino certi capolavori degl'impressionisti francesi di fine Ottocento,
rappresentano l'Argentina nel profondo delle sue viscere. Io lo
consiglio a chi vuol capire la vitalità indistruttibile che anima il suo
popolo!
LEOPOLDO MARECHAL - ADAN BUENOSAYRES (Vallecchi editore)
LEOPOLDO MARECHAL - ADAN BUENOSAYRES (Vallecchi editore)
DAVANTI AL BAR DI UN LOCALE CINESE ...
Ci ha lasciato Enzo Jannacci.
Cantautore, poeta, comico, medico scrupoloso. Milanese a tutto tondo.
Ma anche e soprattutto tifoso di calcio. Tifoso da stadio, di quelli che
niente o pochissimo calcio in TV perchè: "La televisiùn? La te
'ndurmenta me un cujùn!". Come quella volta che ...
ECCO TUTTO QUI! - Davanti al bar di un locale cinese che io ... Tanti anni fa a Milano alcuni giovani si diedero appuntamento in un bar-pasticceria vicino a Porta Ludovica. Zona popolare che più popolare non si può nella Milano degli Anni Sessanta. Tenevano tutti per la stessa squadra di calcio: il Milan delle tre R, Rivera, Rosato e Rocco. Fra questi giovani artisti o aspiranti tali ce n'era uno che, al ritorno da un derby vinto malgrado i pronostici della vigilia fossero tutti o quasi sfavorevoli, ebbe un'idea. "Perchè non scrivere col pennarello la prossima domenica a San Siro sui gradoni del posto che abbiamo occupato i nostri nomi e cognomi?": il volto spiritato, quella voce dal tono inconfondibile, i vari Beppe Viola, Diego Abatantuono, Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto lo ascoltarono meravigliati dandosi di gomito fra loro. Poi più niente. Fino alla domenica dopo. Quando a San Siro ci volle un'energica maschera dello stadio in Curva Sud, primo anello, per sequestrare il pennarello a quell'invasato tifoso del Milan di nome Enzo Jannacci: ecco tutto qui!
ECCO TUTTO QUI! - Davanti al bar di un locale cinese che io ... Tanti anni fa a Milano alcuni giovani si diedero appuntamento in un bar-pasticceria vicino a Porta Ludovica. Zona popolare che più popolare non si può nella Milano degli Anni Sessanta. Tenevano tutti per la stessa squadra di calcio: il Milan delle tre R, Rivera, Rosato e Rocco. Fra questi giovani artisti o aspiranti tali ce n'era uno che, al ritorno da un derby vinto malgrado i pronostici della vigilia fossero tutti o quasi sfavorevoli, ebbe un'idea. "Perchè non scrivere col pennarello la prossima domenica a San Siro sui gradoni del posto che abbiamo occupato i nostri nomi e cognomi?": il volto spiritato, quella voce dal tono inconfondibile, i vari Beppe Viola, Diego Abatantuono, Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto lo ascoltarono meravigliati dandosi di gomito fra loro. Poi più niente. Fino alla domenica dopo. Quando a San Siro ci volle un'energica maschera dello stadio in Curva Sud, primo anello, per sequestrare il pennarello a quell'invasato tifoso del Milan di nome Enzo Jannacci: ecco tutto qui!
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