martedì 11 giugno 2013

O REY DEL SHOUT

Athletic Bilbao, 1911-1921. Il popolo basco tutto attorno al proprio club, il più antico della Spagna, fondato da inglesi che a fine Ottocento avevano investito cospicue risorse nel porto locale. A Bilbao San Mamès, cattedrale di un calcio da pionieri, tra qualche giorno chiuderà i battenti. Costruiranno un altro stadio modernissimo proprio lì a due passi dal vecchio e glorioso impianto. Lì dove spiccò il volo verso la gloria Rafael Moreno Aranzadi: un centravanti alto solo 154 centimetri capace però di realizzare 170 reti in 200 partite. Fu soprannominato Pichichi perchè a quei tempi in attacco giocavano solo quelli alti e grossi. Energumeni capaci di spaccarsi in due pur di sopportare le randellate di difensori arcigni e senza scrupoli dell'epoca. Rafael non batteva ciglio: le prendeva e le dava, veloce e robusto in una maniera prodigiosa. Dicono avesse il pallone inchiodato al piede, il piccolo Rafael. Dopo ogni gara amava andare nei locali da ballo della sua città a strizzare l'occhio a qualche bella ragazza. Se lo portò via all'improvviso, fra la costernazione di tutto il popolo basco che stravedeva per lui, il tifo a soli 29 anni nel 1921. Un anno dopo un famoso pittore, Aurelio Arteta, lo immortalò assieme a una certa Avelina, al sua ultima inconsolabile fidanzata. Ragazzi, che quadro stupendo! Nel 1929 Pichichi divenne un premio che il giornale sportivo Marca attribuirà da lì in poi in tutte le edizioni della Liga spagnola al più prolifico marcatore di ogni campionato. Chissà se ora "O rey del shoot" e Avelina sorseggeranno languidi una sagardoa alla salute del nuovo Pichichi Leo Messi?

Da "Il Guazzabuglio", rubrica bisettimanale di http://www.toronews.net


Nessun commento:

Posta un commento